Talvolta è difficile intuire dall’esterno se alcune giocate siano anomale per pianificazione o soltanto così male eseguite da risultare addirittura sperimentali.
Con 4.3 secondi al termine ed un deficit di due punti, i Raptors giocano la rimessa decisiva: per la tripla della vittoria, oppure per il pareggio, solitamente ritenuto favorevole in caso di partita in casa (anche se è probabilmente uno dei tanti falsi miti in Nba…).
Quello che va in scena è una sorta di “scissor action” allargata, in cui i giocatori si incrociano e si sfiorano in una languida assenza di veri blocchi: se si è trattato di “intorbidare le acque”, impegnando la difesa per concedere un propizio effetto sorpresa al semplice guizzo di Gay, Casey è stato arditamente geniale; se, invece, alcune di quelle traiettorie tangenti prevedevano almeno un tentato blocco, il povero Casey ha molto su cui lavorare…
Diamo un’occhiata:
La difesa di Batum è molto stretta, di quelle solitamente mirate ad impedire il tiro, ma in questo caso è più probabile che volesse tentare di “sporcare” la prevedibile partenza in palleggio di Gay, fidando nella copertura amica del pitturato.
Gay parte così a circa 10 metri dal canestro, quando Aldridge è quasi sulle tacche del post basso: dovrebbe solo scegliere il tempo giusto dell’intervento; invece, per badare ad un Johnson in avvicinamento, ma fuori dal campo (comunque reo di spingere Aldridge proprio verso la linea di penetrazione) o forse per non rischiare di finire su un poster, LaMarcus preferisce non ostacolare il lay up di Gay che vale i supplementari (da notare come il piccolo Lowry sia prontamente volato a rimbalzo offensivo per eventuali correzioni).