Sul parquet di Houston, Steve Blake si traveste da Fisher e risolve con la classica “tripla da gregario” una gara significativa contri i Rockets dell’ex Howard. Steve si presenta all’occasione con uno sconsolato 2/18 da oltre l’arco in stagione, ma il riscatto sarà dolce e prezioso.
Lo “Steve minore”, quello meno noto per essere clutch player, usa la sua esperienza in sinergia con lo “Steve maggiore” per innescare magistralmente lo schema vincente, a spese del giovane Lin; diamo un’occhiata a come si è arrivati al game winner:
I Rockets sono stati ad un passo dal preservare i due punti di vantaggio (e quindi dal vincere probabilmente la partita): il passo che Howard avrebbe dovuto fare verso Blake, senza né abbandonare del tutto Gasol né andare ad anticipare la ricezione di Blake, ma soltanto un passo verso l’arco, per rendere più rischioso il passaggio di Meeks (che, se avesse esitato, non avrebbe avuto altre soluzioni facilmente spendibili), oppure, in caso di ricezione di Blake, quel passo avrebbe consentito ad Howard di compromettere drasticamente l’esito della tripla del “piccolo losangelino” (curiosamente, Dwight non è riuscito a coordinarsi per il salto su Blake, staccando con la gamba sinistra ed alzando il braccio sinistro…).
Beverly avrebbe dovuto cambiare sul blocco di Nash, scalando su Blake per garantire una copertura “small on small”, anche se Gasol era lì proprio per vanificare questo switch? A ben vedere, Howard aveva lasciato spazio fra sé e Gasol, in modo da consentire il passaggio… Non sappiamo quali fossero gli “ordini di scuderia, se cambiare sistematicamente su ogni blocco o restare ognuno sul suo uomo, né se Lin abbia tempestivamente chiamato il cambio a Beverly, ma il taglio di Blake ha sicuramente creato un cortocircuito nelle rotazioni difensive Rockets.
Inizialmente è stata ottima la posizione di Parsons, pronto a coprire sul “roll” al ferro di Gasol o su un eventuale back door di Johnson dal lato debole, anche se lascia perplessi la sua scelta, al momento del tiro, di cercare Meeks per il taglia-fuori, piuttosto che chiudere sul lungo isolato in area: Gasol avrebbe avuto un rimbalzo offensivo comodo ed indisturbato (da notare come anche il laborioso Johnson sia andato sotto le plance per una seconda eventuale opportunità, con i classici “passetti di lancio” di chi è pronto per il put back).