“Aiutare o non aiutare?”… Non è solo uno dei dilemmi amletici che corre nella mente dei difensori, ma anche una delle questioni che osserveremo, nel bene e nel male, in questa puntata…

 

 

SAS@CLE (13-2-13)

Sul -3 Spurs, San Antonio esegue una rimessa con “scissor action” (doppio taglio incrociato in lunetta) è un dejà vu, già trattata nell’Episode 1 (Spurs) e nell’Episode 4 (Jazz), diamo un’occhiata:

 

 

Bravo Leonard (49% sulle triple da quell’angolo) a non seguire il difensore, lasciando che l’aiutare (decisamente blando) di Waiters su Parker crei una distanza tale da rendere tardivo il recupero sull’assist del francese; da notare come, sul lato forte, i tiratori Bonner e Neal, appostati sul perimetro, servissero a dissuadere i rispettivi difensori dall’aiutare, spingendo il lungo a braccare Parker sino alla retina; missione che Zeller ha eseguito alla perfezione.

Ecco la trama dell’inbound:

SAS@GSW (22-2-13)

Può una giocata sorprendere la difesa due volte nello stesso finale di partita? Qualche volta si, qualche volta…

 

 

Dai-e-vai sulla rimessa: fulmineo e ben preparato; Barnes probabilmente s’aspettava una palla-consegnata fra Ginobili e Duncan, ma l’argentino legge il recupero affannoso del rookie, vede il pitturato lasciato libero dai compagni ed esegue un back-door da manuale.

La seconda volta, il passaggio è impreciso e, soprattutto, Thompson è sveglio nell’anticiparlo.

[Facendo un salto temporale in avanti, il 24 Marzo, gli Spurs eseguiranno una rimessa simile nel tesissimo finale contro i Rockets: blocco per Duncan che riceve al gomito, Manu lo serve dalla rimessa e tenta il back-door nella paint lasciata libera; qui il video].

 

MIN@PHO (26-2-13)

 

Lustriamoci ora gli occhi con questa bella esecuzione di Phoenix, che, sul -2 a 21 secondi dal termine, riesce a trovare il pareggio con un tiro ad alta percentuale:

 

 

Azione ben pianificata: Scola blocca Gortat in modo che il suo difensore sia leggermente in ritardo sul pick n’ roll Dragic/Gortat (bloccare il lungo prima del gioco a due è ormai una prassi consolidata in Nba); la difesa di Minnesota risponde facendo “ice” con Rubio, ovvero spingendo il palleggiatore lontano dal blocco, ma proprio per il leggero ritardo di Pekovic, Dragic può comunque avere spazio per leggere la situazione ed imbeccare con l’assist calibrato Gortat, agevolato dal sublime back-screen (“blocco cieco”) di Scola. Williams e Cunningham convergono tempestivamente sul polacco, ma Gortat non sbaglia.

 

 

 

PHO@SAS (27-2-13)


 

 

Cherry picking sul tiro libero di Johnson per la tripla dell’insperato pareggio: anziché tagliare fuori sul tiratore di liberi (Ginobili: 83% in carriera), Wes sgaiattola oltre la metà campo, ricevendo il passaggio lungo e preciso di O’Neal. Costosa per gli Spurs la fiducia di Splitter verso Ginobili: se il lungo fosse andato a rimbalzo (Duncan docet) contrastando O’Neal, quel passaggio lungo forse non sarebbe stato così accurato; “tirata di orecchie” anche per Manu, che si lascia sfilare l’uomo davanti senza iniziare a difenderlo, restando ipnotizzato dal suo stesso errore (eccessivo sarebbe stato invece chiedergli di andare a rimbalzo offensivo sul proprio tiro libero, la palla sembrava davvero destinata ad entrare…).

LAL@NOH (6-3-13)

Se una squadra (sul + 2 a 25 secondi dal gong) rimette nella propria metà campo, posizionando tutti gli attaccanti dentro l’arco, con la difesa che usa il difensore del rimettitore per disturbare la ricezione, quale è la soluzione meno probabile a cui pensereste di assistere? Questa:

 

 

 

 

Forse supponendo che i Lakers si sarebbero accontentati di rimettere per subire fallo immediato (quintetto dei buoni tiratori di liberi in campo per L.A.), la difesa Hornets s’è rivolta dal lato sbagliato, quasi invitando Kobe & co. a solcare la prateria deserta verso il ferro indifeso, concedendo ai Lakers un perentorio +4. (P.s. Per la cronaca, lampanti passi di Bryant, ma evitiamo polemiche…)


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