In questo episodio sbirceremo i movimenti del lato debole, spesso trascurati a causa dell’effetto ipnotico del pallone, ma indispensabili per un attacco poliedrico ed efficace, anche in caso di gioco a due o isolamento.
DAL@MIN (15-12-12)
I Timberwolves inscenano un pick n’ roll da manuale fra Rubio e Pekovic, ma il suo successo non dipende solo dall’esecuzione dei due giocatori coinvolti; facciamo attenzione anche alle dinamiche del lato debole:
Marion è riuscito ad arrivare in tempo solo per tentare la stoppata, ma la ricezione è stata comoda e ravvicinata al ferro. La chiave di volta dell’azione è stato impegnare attivamente i difensori del lato debole per ostacolare eventuali aiuti e capitalizzare il taglio del “rollante” (Pekovic), oltre a dare un’ulteriore variante con l’appostamento di Ridnour per il tiro da 3.
LAL@GSW (22-12-12)
Altra situazione di gioco a due, stavolta pick n’ pop, resa efficace dalla complicità della “weak side action“:
I Warriors hanno ribaltato il punteggio, passando a +1 con 44 secondi al termine, anestetizzando le rotazioni della difesa di L.A.: Howard si fa sorprendere dal taglia-fuori di Ezeli (che potrebbe anche ricevere il bounce pass di Lee ed affondare al ferro), Gasol non ritorna su Lee ed il malcapitato Nash finisce con il non difendere né Curry né Lee, che può tirare indisturbato, come fosse un tiro libero.
Ancora una volta il funzionamento del gioco a due è stato innescato “perifericamente” dal movimento del lato debole, che ha creato un 3-attaccanti vs 2-difensori: Ezeli ha inchiodato Howard, impedendogli di aiutare su Lee, mentre Curry si è piazzato come minaccioso scarico in ala (raggiungibile sia da Jack o dallo stesso Lee dopo la ricezione).
IND@MIL (18-12-12)
Un altro contesto in cui il gioco lontano dalla palla, può fare la differenza è il caso in cui ci sia un isolamento:
Paul George sembra aver “servito” l’isolamento per Hill contro Jennings, ma con i Pacers sul -3 (a circa 24 secondi al termine) , una tripla sarebbe una soluzione più appetibile per i ragazzi di Vogel, così West porta un flare screen (blocco in allontanamento) per liberare George in punta.
Buona idea e buona esecuzione, ma, purtroppo per Indiana, niente pareggio…
OKC@MIA (25-12-12)
Una variante di come sfruttare un isolamento, soprattutto se la difesa decide di fare una “strong side zone” (o “shading”) ce la illustrano gli Heat:
Anche stavolta, una soluzione ghiotta nata da un momentaneo “ristagno della palla”: dopo un interlocutorio cambio di marcatura (sfociato in un mismatch fra James e Westbrook), Bosh legge bene gli spazi, e coglie l’attimo per chiamare il pallone in una falla “generosa” della difesa Thunder.
Assolto per innocenza Perkins: dal linguaggio del corpo (ma probabilmente anche “a voce”), sembra aver indicato chiaramente ai compagni di scalare su Bosh, ma né Martin né Durant hanno raccolto l’invito.
LAL@NYK (25-12-12)
Ora cambiamo argomento, osservando come i Lakers mettono alla prova la difesa dei Knicks sulla rimessa dalla linea di fondo; diamo un’occhiata:
Bryant non sfrutta lo stagger, ma dopo il primo blocco taglia in angolo e, probabilmente nel tentativo di liberarsi, finisce per bloccare l’uomo di Gasol (Anthony), che intanto si è allargato sull’arco è può ricevere indisturbato. Kidd prova a cambiare marcature, correndo ai ripari sul catalano, ma purtroppo per lui, Pau è in grado di mettere disinibitamente palla a terra ed andare fino al ferro (quando Camby decide di lasciare Howard per aiutare è ormai troppo tardi).