[Febbraio 2011] Forse non c’è bisogno di un’ulteriore statistica nel già ricco panorama di numeri Nba… ma per gli amanti dei dati, potrebbe comunque risultare interessante disporre di uno strumento in più.
Quello che si cerca di quantificare, con la formula che ho approntato, è l’impatto di un giocatore sui possessi della sua squadra, la sua capacità di incidere e di partecipare alla gestione della palla, ponderando i minuti che trascorre in campo in proporzione ai possessi che la sua squadra gioca. Partendo da questi due elementi (minuti in campo e possessi di squadra) si ottiene un dato in percentuale che permette il confronto, tendenzialmente attendibile, tra giocatori di squadre diverse (quindi con ritmi differenti) e con differenti minutaggi medi di permanenza in campo.
Ovviamente si tratta solo di una stima; ed altrettanto chiaramente è un dato quantitativo che non ci dice nulla sulla qualità dei punti realizzati (non comprende le percentuali di tiro) e tantomeno sull’impegno difensivo o sulle letture delle situazioni offensive. Stiamo pur sempre parlando di statistiche…
Inoltre, per quanto riguarda l’aspetto qualitativo della produzione statistica, esiste già il noto PER inventato da Hollinger (Player Efficiency Rating) che calibra le prestazioni individuali rispetto alla media Nba. Qui interessa invece quantificare l’impatto quantitativo sui possessi di squadra, ovvero su quanti possessi (in %) il giocatore ha fatto qualcosa di statisticamente rilevabile, o iniziando un azione (rimbalzo, recupero e, in parte, stoppate), concludendola (tiro, dal campo o libero, e palla persa) o collaborando (assist). Da ricordare che non si tratta di un dato per valutare la “bravura” di un giocatore, ma solo quanto “pesa” la sua presenza in campo rispetto ai possessi di squadra.
La formula dell Impatto (batteziamolo così) è questa:
%Imp = [(tiri dal campo + (tiri liberi X 0,44) + rimbalzi + assist + recuperi + (stoppate X 0,4) + palle perse) / ((Possessi di squadra/48) X minutaggio medio del giocatore)] X 100
Trattandosi di una stima, non mi pare sia il caso di scendere in dettaglio fino ai decimali. L’elenco delle prestazioni (tiri, rimbalzi, etc…) è da intendere, per facilità di conto, come media a partita; il coefficiente dei tiri liberi (0,44) è quello solitamente utilizzato nel calcolo dei possessi (qualche volta arrotondato a 0,4); le stoppate sono valutate al 40%, considerando che non tutte le volte la squadra riesce a recuperare la palla (quindi ci sono stoppate che non producono un possesso per la propria squadra).
L’Imp% dovrebbe aiutare a non avere una visione strettamente “offensiva” dei possessi (come accade nel caso dell’Usg%, in cui vengono contati solo i possessi finalizzati da un giocatore: tiro o palla persa), consentendo adeguato riconoscimento anche alla dimensione corale (assist) ed a quella difensiva (nella formula si potrebbero aggiungere anche gli sfondamenti subiti, ma la loro media a partita è così esigua che non intaccherebbe significativamente il risultato finale).
Per la quantità dei possessi giocati per squadra, sono reperibili sul web quattro eminenti fonti; il problema è che forniscono dati leggermente differenti. Consideriamo i possessi di Miami prima dell’All Star Game: su 82games vengono arrotondati a 91, per basketball-reference sono 91,1 (ma è un sito “gemellato” con il precedente quindi possiamo considerarli come un’unica fonte), per Hoopdata sono 92,8, per Espn invece 93,4, mentre per Teamrankings salgono fino a 94,7… facendo una media fra questi quattro valori (in media stat virtus), otteniamo 93 netto, dato meglio approssimabile al valore proposto da Espn. Per cui, per gli esempi che seguono, ricorreremo a tale fonte. Nella lista di “nobili cavie”, per testare la funzionalità della formula, scomoderemo tutti i partecipanti all’All Star Game, più qualche caso potenzialmente interessante (almeno un giocatore per squadra, attingendo da tutti i ruoli):
– L. James 57%
(l’anno scorso ai Cavs toccò la vetta del 60%!)
– R. Westbrook 57%
(ben più di Durant, questione di completezza…)
– K. Bryant 56%
– B. Griffin 54%
(complici gli infortuni a Kaman, Gordon e Butler…)
– D. Rose 54%
(one man show ai Bulls…)
– D. Howard 54%
– D. Wade 53%
(58% l’anno scorso… lui e Lbj, se in campo assieme, coprono il 110% dei possessi, il che significa che è impossibile, stando a questa approssimazione, trovare un possesso Heat in cui non ci sia lo zampino di uno dei due… anche perché, chiaramente, uno dei due può fare l’assist all’altro o prendere un rimbalzo in un possesso in cui l’altro realizza)
– A. Stoudamire 52%
– D. Cousins 52%
(esatto, è in compagnia di Stat e Carmelo… quando gioca il ragazzo è una presenza; anche se 4 falli in 27 minuti di media ne limitano l’impiego…)
– C. Anthony 51%
– T. Duncan 50%
(e 13,4 punti a partita non sembrano più sintomo di declino della sua importanza nel gioco degli Spurs…)
– Z. Randolph 50%
– K. Love 50%
(i Wolves sono primi per possessi a partita, ecco perché i suoi “numeroni” vengono ridimensionati se valutati in percentuale)
– D. Wiliams 49%
(con la partenza di Sloan, questa cifra potrebbe aumentare…)
– K. Durant 49%
(pur essendo il league top scorer, in quanto realizzatore puro, non ha un impatto statistico elevato come altri giocatori più all-around…)
– S. Nash 48%
(a 36 anni insegna ancora come essere playmaker efficienti e spettacolari…)
– R. Hibbert 48%
(“ingombrante” presenza per 28 minuti a sera… se cercate Granger, lo troverete al 43%…)
– L. Aldridge 47%
(in maestosa crescita…)
– C. Paul 47%
(quest’anno è al career low per tiri tentati, ma è il play più efficiente)
– L. Scola 47%
– K. Garnett 46%
(valore più alto tra i “big 4” di Boston; l’avreste detto?)
– D. Nowitzki 46%
(in una squadra ricca di talento ed esperienza, si concede il lusso di non monopolizzare il gioco come potrebbe…)
– M. Ginobili 46%
– J. Wall 46%
(niente male per un play rookie in una squadra giovane…)
– M. Ellis 46%
– R. Rondo 46%
(notevole, per un play che tira solo una decina di volte a partita…)
– P. Gasol 45%
– A. Horford 44%
(poco eclatante da veder giocare, ma tanto utile per gli Hawks quanto il pallone per giocare a pallacanestro…)
– J. Johnson 44%
– A. Bargnani 44%
– B. Lopez 44%
– A. Bogut 44%
– S. Jackson 44%
– R. Felton 43%
– D. Granger 43%
– D. Lee 43%
– C. Bosh 41%
(lontani i tempi di Toronto: 51%…)
– A. Iguodala 40%
(seconda opzione in un attacco molto corale, solo 14 punti a partita, ma vogliamo parlare dei 6,1 assist/1,8 perse? Rapporto di 3,4 = solo Calderon, Paul e Kidd meglio di lui… )
– P. Pierce 40%
(i Celtics, come gli Spurs e i Mavs, sono una squadra nel senso letterale, niente accentratori…)
– J. Kidd 39%
(play-maker. Punto.)
– T. McGrady 39%
(ben augurante, in una Detroit satura di giocatori, ma con la minor media di possessi a partita… quasi paradossale, no?)
– R. Allen 34%
(situazione simile a quella di Durant: è un realizzatore puro, alte percentuali al tiro, ma nel complesso produce pochi altri numeri…)
L’Imp% ha ben evidenziato l’importanza di alcuni giocatori (dalle cifre non eclatanti, ma in campo fondamentali) nei confronti del go-to-guy della rispettiva squadra: ad esempio, Hibbert (48% di Imp%) verso Granger (43%) e Horford che eguaglia J. Johnson (entrambi 44%). Inoltre, pur confermando la centralità di alcune “prime donne” (in cima alla lista i “soliti noti”: James, Bryant, Rose, Howard…), è emersa anche la rilevanza, magari meno intuitiva, di giocatori più inclini all’altruismo (Duncan, Rondo) o con minutaggio ridotto ma impatto elevato (Cousins). Non meno significativo il ridimensionamento delle cifre esorbitanti registrate in contesti ad alta frequenza di possessi, come nel caso di Love, Stoudamire, Felton, Anthony e Ellis. Ulteriore utilità dell’Imp% può essere quella di segnalare un gioco troppo monocorde di una stella nei confronti di un compagno di squadra più completo (v. Durant, miglior realizzatore della lega, paragonato a Westbrook: 49% di Imp% vs 57%).
Curiosità
Per quanto riguarda il connubio dei tres amigos di Miami, rispetto all’anno scorso, quando erano “stelle solitarie”, l’Imp% dice: James -3%, Wade -5%, Bosh -10% (sapevo che ve lo stavate chiedendo…).
Off Topic
Nash, alto 6-3 e con 36 primavere sulle spalle, cattura 3,6 rimbalzi a partita (in 33 minuti), mentre B. Lopez, rampante centro 22enne alto 7-0, solo 5,8 (in 34 minuti) … si accettano spiegazioni (forse Bargnani è l’unico che non ci vede nulla di strano… perdonate la boutade).